Giovani papà: come un figlio ti cambia la vita.

Quante volte avete sentito dire: “Quando diventerai padre, vedrai come ti cambia la vita!”. Ma è davvero così? Rispondo basandomi sulla mia esperienza personale: la paternità non solo cambia la vita, ma è un lungo meraviglioso viaggio. E, come in tutti i viaggi, è una crescita, un continuo divenire che va vissuto momento per momento.

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Questa la parte poetica... per il resto è un terremoto emotivo, che non colpisce solo la donna, ma - ebbene sì - anche noi maschietti!
E quindi da dove si inizia?
Costruendo fin dai primi giorni il contatto con lui o lei.

Sappiate che i neonati sono molto prepotenti! Si tratta di una “dolce” prepotenza, ma è risaputo che tutte le loro manifestazioni, dalle più pacate alle più rumorose, sono un richiamo d'attenzione.
E, allora, proviamo a sintonizzarci. Senza pensare che il nostro intervento non sia adeguato quanto quello della mamma.

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Uno degli aspetti più belli che ho sperimentato, quando le mie bambine erano piccole, è la creazione di piccoli riti, tutti nostri. Per noi si trattava del cambio del pannolino, poi crescendo del rito dei capelli con spazzolina e fiocchetti e poi ancora del lavaggio dei denti. E così nella quotidianità abbiamo creato insieme un nostro mondo fatto di gesti e ritualità.

Ovviamente in tutti questi momenti dovete dimenticarvi del vostro cellulare: intanto perché la vostra attenzione deve essere solo per lui o lei e poi perché non dovete mai abbassare la guardia. I bambini fanno movimenti improvvisi, imprevedibili, che possono metterli in pericolo. E il vostro buon esempio, a sua volta, gli insegnerà a prestare attenzione alle persone e a ciò che sta loro intorno.

Certo, rileggendo quanto detto fino ad ora sembra tutto piuttosto difficile e pieno di insidie. In realtà sono convinto che, esattamente come esiste l’istinto materno, esiste anche quello paterno. Siate dunque voi stessi, agite ascoltando il cuore e con molta umiltà fatevi consigliare e aiutare. A partire dalla vostra compagna, che, come voi, agirà secondo quello che ritiene più giusto. E poi è come tornare anche noi bambini: avere un figlio ti ripropone ricordi, sensazioni e profumi che magari avevi dimenticato.

Gli stimoli sensoriali e tattili, soprattutto se carichi di affetto, aiutano lo sviluppo del piccolo. E fanno stare bene voi e lui. Quindi fategli tante coccole: le farete anche a voi stessi!

Non solo. A volte commettiamo l’errore di pensare che il neonato non possa capirci, in realtà ci ascolta. Quindi va benissimo se gli parlate, perché non farete altro che stimolare l'evoluzione del linguaggio e la sua capacità di pensiero.

Altra nota dolente per i papà: bagnetto, cambio del pannolino, ruttino. La quotidianità del neonato è fatta di piccole cose. Iniziate a prendervene cura voi: così aiuterete la mamma in modo concreto e instaurerete un rapporto con lui. Si comincia così a diventare padre per davvero.

Ci sono tanti altri modi di supportare la mamma e di crearsi una propria identità rispetto al bambino, per esempio partecipando a certi momenti importanti, come le visite di controllo. Parlate e confrontatevi con i medici e con chiunque entri in contatto con il piccolo.

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Il miglior augurio che io abbia ricevuto è questo: “Che tu possa essere un padre presente, ma non invadente; che consiglia, ma che non impone; che aiuta, ma che non giudica”. 
Questo augurio lo rivolgo a tutti i neo papà!

Daniele Tarenzi