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L'ambiente che vogliamo

Pioppi. Alberi mangia-plastica: i nuovi paladini dell'ambiente

Giovedì, 08 Agosto 2019

I pioppi hanno la capacità di assorbire la plastica, e in particolare i ftalati, più di qualunque altro essere vivente. E’ questo il risultato sorprendente della ricerca condotta da Francesca Vanducchi dell’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
I ftalati sono una delle sostanze più inquinanti, usate nelle plastiche pvc e nella produzione anche di smalti per unghie, e le troviamo disperse praticamente in qualunque ecosistema, a causa della loro elevatissima volatilità: dalla frutta e la verdura che portiamo a tavola, alle cime dell’Himalaya e le piccole isole disperse nell’Oceano Pacifico! La soluzione? Secondo i ricercatori toscani, sembra essere piantare dei pioppi!
Questa pianta “mangia-plastica”, infatti, appartiene alla variante dei pioppi bianchi “populus alba Villafranca”, e ha la capacità straordinaria di assorbire sostanze tossiche senza esserne danneggiata, ma anzi, mangia i composti dannosi derivanti dalla plastica e li utilizza nei processi che coinvolgono i suoi tessuti vegetali.
I nostri amici pioppi, quindi, potrebbero proteggerci, senza saperlo, dalla elevata tossicità dei ftalati, che oltre a comportare conseguenze negative per l’ambiente, sono anche molto pericolosi per la nostra salute. Essi, infatti, sono dei cosiddetti “interferenti endocrini”, cioè molecole in grado di perturbare e ingannare il funzionamento del sistema endocrino, e studi condotti su organismi animali hanno fatto emergere  la loro capacità di danneggiare fegato e reni o, addirittura, una probabile connessione con l’alterazione dello sviluppo dei genitali maschili e gli aborti spontanei.
Questa ricerca tutta all’italiana, quindi, oltre che suscitare un comprensibile stupore, è davvero molto importante per il nostro futuro, e quando Vannucchi e il suo team di ricerca hanno osservato un aumento della biomassa della radice del 29% e una riduzione dell’8% delle porzioni aeree, esponendo per 21 giorni al di-2-etilesilftalato o diottilftalato (DOP) la pianta, sapevano di aver raggiunto un grande risultato, per noi e per il nostro ambiente.
Non rimane che verificare il controllo e il limite che il pioppo ha della gestione di queste sostanze, ma è sicuramente un ottimo inizio. I pioppi sembrano essere davvero delle piante con delle capacità strabilianti e, ancora una volta, non possiamo che stupirci di fronte alla Natura, che tanto mettiamo in pericolo, e le sue soluzioni: ha pensato proprio a tutto!

Anna Zilio

 

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