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La giusta formazione

Vuoi fare lo psicologo? Preparati all'esame al buio

Sabato, 06 Luglio 2019

Io faccio la prima prova dell’esame, tu mi dici se l’ho passata, e in quel caso mi presento alla seconda. Poi mi dirai se ho passato pure quella, e sempre in quel caso mi presenterò alla terza.

Normalmente, un esame composto da più prove dovrebbe funzionare così: risultati comunicati volta per volta, accesso alle fasi successive solo per chi ha superato quelle precedenti.
E in effetti, all’Università di Padova, funzionava così anche l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di Psicologo.
Ma da quest’anno entra in scena l'esame al buio, nel senso che le prove scritte sono tutte obbligatorie, e che i candidati scopriranno il loro esito solo dopo averle fatte tutte. Se la prima prova è andata male, non ci sarà nessuno che li ferma: loro faranno anche quelle successive, e magari prenderanno anche un bel voto. Ma non sarà servito a nulla, perché la prima insufficienza avrà già compromesso tutto. 
Proviamo a mettere un po’ d’ordine.
L’esame di Stato per Psicologo si compone di tre prove scritte e una prova orale: la prima prova scritta si è svolta mercoledì 12 giugno, data stabilita dal Ministero dell’Istruzione, e dunque uguale per tutte le sedi, mentre le date delle altre due prove scritte sono stabilite dalle singole università.
Nel caso di Padova, ad esempio, la seconda prova si è svolta giovedì 20 giugno, e la terza giovedì 27. Insomma, dalla prima prova scritta alla terza passano due settimane esatte. Nelle comunicazioni sull’esame, l’Università spiega che «i candidati iscritti sono convocati a tutte le prove scritte», e che «sarà pubblicato solo l’elenco degli ammessi alla prova orale». Inoltre «sono ammessi alle prove orali i candidati che abbiano raggiunto i sei decimi in ciascuna prova».
Prima conseguenza: non importa in quale prova hai preso l’insufficienza, basta averne presa una e sei fuori. Seconda conseguenza: l’insufficienza potrebbe riguardare la prima prova, la seconda o anche entrambe, ma tu lo scoprirai solo dopo aver fatto anche la terza.   
Il risultato è che i candidati si presentano alle prove successive senza sapere se hanno ancora le carte in regola per superare l'esame, rischiando di perdere due settimane per niente, quando avrebbero potuto scoprire subito di aver preso un’insufficienza e risparmiarsi una o due prove in più. La novità sembra legata anche al ponte del 13 giugno per il patrono di Padova, Sant’Antonio, che quest’anno cadeva di giovedì (il giorno dopo la prima prova scritta) e, dunque, avrebbe “impedito” la correzione dei compiti in tempi rapidi: «Non escludo che abbia inciso anche questo - ammette Luigi Alessandro Castelli, presidente della Scuola di Psicologia dell’Università di Padova - Di sicuro la commissione d’esame ha deciso così per necessità interne, adottando l’unica opzione che permetteva di rispettare il calendario. Mi rendo conto che questa non è una situazione ottimale: non è stata una decisione strutturale ma contingente, praticamente una scelta forzata, e il mio auspicio per il futuro è che ci siano i margini per modificarla».

Alessandro Macciò

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