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Oggi è già futuro

Il guanto smart che dà voce a chi non può parlare

Martedì, 29 Ottobre 2019

Sono milioni le persone che in tutto il mondo usano il linguaggio dei segni per parlare che, essendo non conosciuto da tutti, sono obbligate a farsi accompagnare da un interprete, un familiare o un amico, per riuscire ad esprimersi.
L’ inventore Hadeel Ayoub, fondatore della start -up BrightSign, con sede a Londra, sembra però aver trovato la soluzione: un guanto digitale, completamente smart, che permetterebbe a coloro che si esprimono solo tramite il linguaggio dei segni, di comunicare senza bisogno di un interprete.

Il progetto è iniziato quando ancora frequentava l’Università, e si è dedicato a studiare le reazioni e il grado di ricognizione dei gesti da parte delle tecnologie indossabili. Ha realizzato un primo semplice progetto di guanto, con il quale ha partecipato ad un hackathon di IT, dal quale è uscito vincitore. Capita l’importanza dell’invenzione, ha deciso di svilupparla e renderla maggiormente efficiente e specifica.

Questo limite di comunicazione affligge milioni di persone nel mondo, numeri altissimi che ci fanno capire immediatamente l’importanza del progetto, soprattutto se pensiamo che il 90 per cento dei bambini che non sentono, sono nati da genitori che invece parlano e ascoltano perfettamente e, di conseguenza, non conoscono il linguaggio dei segni. Il limite maggiore? Il costo. Solo pochissime persone si possono permettere il “lusso” di questa tecnologia.

Ma come funziona tecnicamente lo “smart glove”? Inizialmente si limitava a tradurre i gesti in parole, ma dopo un lavoro di sperimentazione a contatto con gli utenti, si è realizzato che le persone si esprimono in modo diverso, quindi il guanto è diventato molto più efficiente e specifico: grazie ad un algoritmo il dispositivo riesce ora ad adattarsi in base al modo di muoversi della persona, e a creare un linguaggio dei sensi autonomo.

Il dispositivo costerà circa 600 sterline, e i mercati di partenza saranno Regno Unito e Stati Uniti. Sono molti i riconoscimenti già ottenuti: The AI for Social Care Award di IBM nel 2018; The Technology Playmaker Awards ’18 (Community Impact Award category) by Booking.com; e il 2018 AXA Health Tech and You Awards (Women Entrepreneurs in Health Tech category) by AXA PPP Healthcare. 

 Anna Zilio

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