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Fuga nell'arte

Arte Sella, la natura si fa arte

Mercoledì, 07 Agosto 2019

Cubi in legno di abete, alveari di ramaglie, tronchi che a poco a poco stanno lasciando spazio a nuove piante, verdi e rigogliose. Arte Sella (a Borgo Valsugana, fra Trento e Bassano del Grappa) è un luogo dove arte e natura s’incontrano, e si fondono armoniosamente, ognuna lavorando nel rispetto dell’altra. Nell’arco di più di trent’anni centinaia di artisti si sono alternati nel plasmare le proprie opere, a partire da ciò che il paesaggio aveva da offrire: hanno modellato legno, foglie e rami secondo la propria fantasia e hanno riconsegnato le creazioni ai visitatori e alla natura stessa. Poi le stagioni hanno fatto il proprio corso, completando l’opera: con il fischiare del vento, il lento lavoro della pioggia e della neve, la vita che esplode in primavera. 

Arte Sella è una galleria a cielo aperto, in continua evoluzione. Due sono i percorsi espositivi offerti ai visitatori: uno attraverso il giardino di Villa Strobele, dove nel 1986 è nata Arte Sella, e uno nell’area di Malga Costa, un itinerario a piedi da percorrere in 45 minuti circa. Una ventina sono le creazioni artistiche attualmente in mostra, tra le quali molte di grande impatto estetico e sensoriale. 

"Stato d'animo" di Bob Verschueren, ad esempio, è composta da rami di pino disposti a formare un grande fiore. L'opera è viva: si chiude con l'umidità e si apre con il calore. "Attraversare l'anima" è una spirale circolare fatta in rami di nocciolo: si fondono con 75 piantine che stanno prendendo il posto delle ramaglie biodegradabili. "Vento di Sella", invece, è un’opera composta da una serie di palette in larice, sospese tra due alberi. Si muovono con l'aria, grazie a un complesso sistema di meccanismi ispirati ai mulini olandesi. 

Apice del percorso espositivo è l’immensa “Cattedrale vegetale”, un'opera monumentale realizzata nel 2001 dall'artista italiano Giuliano Mauri. Come il cantiere di una grande chiesa, è in perenne costruzione: le piante di carpino stanno crescendo all'interno di ottanta tutori a forma di colonna, mentre i rami più alti si stanno abbracciando per formare le tre navate immaginate da Mauri. Uno spazio a-religioso ma altamente spirituale, che cattura lo sguardo in ogni stagione: quando si copre di verde, con il foliage autunnale acceso di rosso oppure dopo una nevicata. 

L’ultima tra le opere esposte sarà inaugurata il 31 agosto: s’intitola “Levitas – la terza montagna”, ed è stata creata dall’artista britannico Ian Ritchie, appositamente per il giardino di Villa Strobele, a seguito dei danni causati dalla tempesta Vaia. 


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Silvia Quaranta

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