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Fuga nell'arte

Aggiudicato! 36 milioni di dollari per la tazzina Ming

Mercoledì, 10 Luglio 2019

Ed ora un tè, grazie.
Quando, nel luglio 2014, Liu Yiqian, tassista cinese arricchitosi nel giro di pochi anni giocando in borsa, beveva un tè in una tazza Ming davanti ai giornalisti frenetici, molti si scandalizzarono, chiedendosi dove potesse arrivare il mercato delle aste d’arte, con i suoi eccessi. La tazzina appena comprata da Sotheby’s gli era costata ben 36 milioni di dollari, ed era desideroso di farsi fotografare subito in un atto che dissacrava l’ingente investimento. Un anno dopo, il tassista si sarebbe aggiudicato un nudo di Modigliani da Christie’s per circa 170 milioni di dollari.

Liu Yiqian sorseggia il tè in una tazza Ming da 36 milioni di dollari

Molti aneddoti sono legati al fatto che l’arte sia diventata, specie per gli acquisti nelle grandi aste e per i nuovi collezionisti dei Paesi emergenti, un moderno status symbol. La voglia di farsi vedere in asta, e di stupire, va di pari passo con il crescente interesse per l’arte contemporanea e con i prezzi a 8 o 9 cifre. Le aste serali di Christie’s e Sotheby’s sono diventate dei veri e propri ‘brand’ capaci, da soli, di far aumentare i prezzi delle opere offerte di almeno il 10 - 15%.

La grande attenzione mediatica è anche quella che ha spinto Banksy, qualche mese fa, a creare la sua ultima provocazione, ad un’asta di Sotheby’s a Londra, quando una sua opera si è autodistrutta sotto gli occhi dei presenti appena dopo essere stata battuta per oltre un milione di sterline. La tela è scivolata verso il basso, passando per una sorta di trita-documenti che ha fatto a brandelli gran parte dell'opera. “Siamo stati banksyzzati" - ha detto un direttore di Sotheby’s. Una cosa è certa: il valore dell'opera non esce ridimensionato dalla vicenda, anzi. Qualche giorno dopo, il proprietario di una delle 600 stampe originali di "Girl with baloon", di Banksy – lo stesso soggetto dell’opera autodistrutta - l’ha ridotta a striscioline sperando di raddoppiarne il valore, ma con un finale naturalmente amaro.

Non di soli colpi di teatro e appariscenza vive il mondo delle aste, che si intreccia spesso anche con quello dello spettacolo. Un sistema che si basa sulle fatidiche tre ‘d’: death, debth and divorce (morte e quindi eredità, debiti, e divorzi a cui far fronte).

Famose sono state le vendite, negli ultimi anni, di 9 tele di Basquiat da parte di Johnny Depp per consentire, pare, al pirata dei Caraibi di pagare gli esosi costi del divorzio da Amber Heard, dopo soli 15 mesi di matrimonio. O quando Sotheby’s, con toni ironici, l’anno scorso chiamò L’arte del divorzio l’asta con oggetti, opere, chitarre, gioielli del ‘gladiatore’ Russel Crowe, palesando lo scopo finale della vendita.

In una delle ultime aste di Christie’s è stata aggiudicata anche la prima opera in asta realizzata dall’intelligenza artificiale. Ci sono voluti 15 mila dipinti, in un arco di otto secoli, per generare l'algoritmo matematico che, a sua volta, ha dato vita al ritratto che assomiglia ad un dipinto di un grande maestro della pittura rinascimentale, ed è stata aggiudicato per 432 mila dollari, ben 43 volte la cifra di partenza. Della serie: ‘l’importante è possedere ciò che stupisce’.

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In questo circo mediatico fatto di colpi di scena, una domanda attanaglia gli esperti del settore in queste settimane: dov’è finito il Salvator Mundi di Leonardo?
Da mesi, infatti, non vi è più traccia della celebre opera. Acquistata in un’asta di Christie’s a novembre 2017, da un facoltoso emiro, al prezzo vertiginoso di 450 milioni di dollari – il record di sempre per un’opera - il Salvator Mundi avrebbe dovuto essere esposto nel nuovo Louvre di Abu Dhabi, ormai da diverso tempo, ma la data viene continuamente posticipata. Tra le ipotesi più accreditate, si dice che l’acquirente possa aver deciso di tenere per sé il capolavoro, in un luogo privato. Altri, invece, affermano che l’attribuzione leonardiana sia stata messa in dubbio, decidendo di sottoporre il quadro a ulteriori controlli.

Tra aggiudicazioni famose di opere di artisti conclamati, le due maggiori case d’asta si divertono anche ad organizzare aste che stupiscano in altro modo: uno dei trend del mercato è quello di mettere insieme oggetti sensazionali, di provenienza varia. Christie's, ad esempio, si prepara a battere all'asta il 'cuore dello spazio', un singolare meteorite metallico a forma di cuore, caduto in Siberia 72 anni fa. Un solo frammento di esso, viene stimato circa 500.000 dollari.
Ma si ricordano anche, ad esempio, un aereo da guerra Spitfire, e addirittura un kit ammazza vampiro… Aggiudicazione? 8.000 euro. Cara la vita, anche per gli ammazza vampiri.
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Marco Trevisan

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