È una città che ti aspetti, che visiti per passare qualche giorno di relax senza cadere nelle più note Madrid e Barcellona. Eppure, ti stupisce non per la bellezza, ma per la sua semplicità. Colpisce perché a Valencia tutto è molto dinamico, ma allo stesso tempo ordinato e mai stressante, una giusta via di mezzo tra la grande metropoli e il piccolo paese che la rendono il paradiso degli studenti in cerca di buono studio e divertimento. Tutto funziona quasi alla perfezione, dai mezzi di trasporto pubblico che coprono tutto il territorio e collegano anche le zone più critiche della città, fino ai servizi ormai consolidati di bike-sharing. Si potrà considerare che queste tipologie di sharing siano diffuse in tante altre zone dell’Europa ed è corretto, ma resta da fare un plauso alla comunità valenciana, per essere arrivata, con qualche lustro di anticipo, all’introduzione di esse.
Un altro fattore determinante che rende Valencia molto appetibile per gli under 30 da tutto il mondo è il fattore economico. Costa tutto molto poco, dagli affitti alla vita, e soprattutto non è diffusa la triste pratica di usare “due pesi e due misure” con i turisti e gli stranieri. A tratti si ha come l’impressione di essere in una movimentata città del sud Italia, con gli allegri commercianti del Mercato Centrale, che rallegrano le giornate tra un banco del pesce e la ghiacciaia contenente i succhi di frutta tropicale. Quest’ultimo sarà un leggero antipasto di ciò che potrete gustare la sera a cena, con una classica paella valenciana, e la sangria.
Inoltre, la cosa bella di Valencia è che troverete sempre qualcosa da fare in base ai vostri stati d’animo. E per tutti quei momenti un po’ malinconici, duranti i quali si rimugina sulla bellezza e sull’innocenza dell’infanzia, vi aspetterà il Parc Gulliver, a pochi metri dalla Città della Scienza di Calatrava. Lì, con i bambini che si sporcano e si lanciano sulle “giostre”, potrete rivivere un ritorno al passato, e se tornerete a casa con i pantaloni sporchi di sabbia, la faccia colorata e le mani sbucciate, sarà stato per una giustissima causa. D’altronde, è questa la spettacolarità di Valencia: una città in cui, bene o male, non c’è nulla di particolarmente eccezionale da vedere, eppure è dannatamente divertente e vivibile. E se, con il senno di poi, vi domanderete perché le giostre del Gulliver fossero così strambe, aprite Google, cercate un’immagine dall’alto e vi verrà voglia di tornarci subito.
Federico Smania