Il viaggio alternativo

Perchè il bello di Dublino è in ciò che non vedi

Martedì, 18 Giugno 2019

La prima impressione che ho avuto, quando sono arrivata nella città in cui avrei vissuto per cinque, intensissimi, mesi della mia vita è che Dublino non era una capitale europea come le altre. Dimenticate il classico “sentirvi a casa”, che potreste in qualche modo respirare nelle vie di Parigi e Berlino, sicuramente all’apparenza molto diverse dalle nostre Roma e Firenze, ma che portano in sé quell’atmosfera, quella cultura, e influenza di una storia e un passato di Paesi che si è incrociato e, da un certo punto in poi, non si è più lasciato andare (e forse non lo farà mai più). Dublino no, Dublino viaggia su un altro binario, unico e unidirezionale, quindi l’unica cosa da fare, trovandosi da quelle parti, è abbandonare preconcetti e aspettative, e lasciarsi trasportare, potendo controllare solo la velocità a cui si vuole andare (vi consiglio la massima!).

Quando mi chiedono quale sia la cosa più bella di Dublino, comincio sempre con il dire che non si tratta di una “cosa”. Certo, la National Gallery è carina, e c’è pure un Caravaggio, ma non è indimenticabile come il Louvre di Parigi; la Guinness Storehouse ha un bellissimo sky – bar, ma non trovo che la vista dall’alto sulla città sia mozzafiato come quella dai rooftops di Londra; il Trinity College è una delle eccellenze d’Europa, ed è stato emozionante e arricchente studiare in un campus da film, ma Dublino è molto altro. La “non – cosa” più bella che potrete trovare a Dublino è l’atmosfera.

La prima sera a Temple Bar, un signore del posto, alla mia domanda su come fosse viverci per tutta la vita, mi aveva risposto: “Vivere a Dublino è come essere un hobbit: sempre felice”, ma non lo sapevo ancora, e mi era inimmaginabile pensare che quel luogo ventoso, e spesso bagnato da una pioggia leggera, mi avrebbe dato così tanto, e avrebbe portato nella mia vita così tanta gioia.

Dublino ha la straordinaria capacità di farti sentire nel posto giusto e a tuo agio, seduto in un pub di vecchio legno con una pinta in mano, mentre batti la mano sul tavolo a ritmo di musica tradizionale. Musica che, all’inizio, ascolterai incantato, con gli occhi lucidi, vedendo tutte quelle persone cantare in coro a gran voce, ma poi inizierai a riconoscerne i testi e allora sì, ti sentirai uno di loro.

Le cose più belle di Dublino, non sono quindi cose. Sono il tramonto sul fiume Liffey e i musicisti in Grafton Street, sono la solita band nel solito pub il venerdì sera, sono le gite fuori porta ad Howth e le camminate sulle scogliere, sono l’acqua dell’oceano (freddissima), e sono i gabbiani liberi nel cielo e tra gli scogli.

Prenotate un biglietto aereo e portate con voi l’essenziale: delle scarpe comode per godervi ogni centimetro di strada, un impermeabile per la pioggia che vi sorprenderà più volte nella stessa giornata, una sciarpa per il vento gelido che vi soffierà in viso e per finire tanta, tantissima spensieratezza. Togliete le cinture di sicurezza, e ingranate la marcia più veloce: non vi farete male.

 Anna Zilio 

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