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Campioni si diventa

Pensieri e parole: l’istinto nello sport

Giovedì, 19 Settembre 2019

L’equilibrio prima di tutto. Nella quotidianità, e altrettanto nell’ambito sportivo, spesso istinto e ragione si alternano, con risultati poco soddisfacenti, o incompleti.
Nel corso della mia carriera sportiva mi sono interrogato innumerevoli volte sull’efficacia dei miei comportamenti, ai fini di raggiungere l’obiettivo insieme alla squadra, specie quando mi sono trovato nel ruolo di ‘capitano’. Cosa mi guidava nelle azioni e nelle scelte, quali attenzioni, quali pensieri mi hanno sostenuto in questo cammino, facendo sì che attivassi le mie risorse personali?
Esiste una coerenza tra le intenzioni di guidare un gruppo di coetanei nella costruzione di una squadra vincente nel gioco e nell’atteggiamento, e ciò che si pensa vada fatto per riuscire nell’intento. Non sempre, però, nonostante il nostro prodigarci, raggiungiamo l’obiettivo sperato.
Nel contesto della squadra che guidavo, desideravo che tutti i ragazzi fossero concentrati nel gioco, che tutte le nostre azioni fossero vissute in funzione dei risultati umani e sportivi che volevamo ottenere insieme.
Io volevo vincere, ed ero convinto che comportandosi correttamente e rispettando le regole di gruppo, per riuscire ad allenarci come una squadra e verso un obiettivo comune, ci avrebbe facilitato il percorso.
Per questo sentivo di dovere essere più severo e di comportarmi conformemente alle regole, con un gran timore di infrangere il confine di fiducia dei tecnici, che sentivo di dover custodire.
Eppure, in alcuni casi avrei avuto molta voglia di oltrepassare le regole, e in troppe poche occasioni l’ho fatto, vivendo momenti di autentica paura, quasi stessi facendo qualcosa per cui poter essere giudicato negativamente e, nella peggiore delle ipotesi, rimandato a casa.
In queste situazioni attraversavo un conflitto interiore costituito dall’alternanza tra ciò che pensavo e ciò che dichiaravo. Un ‘modus vivendi’ alquanto comune nell’esistenza di ognuno, dalle relazioni, al mondo del lavoro, all’ambito sportivo.
Il rugby mi aveva trasmesso dei principi fondamentali, tramite i quali interpretavo la realtà a tutto tondo. Ero guidato dai miei presupposti che, nel nostro inconscio e a nostra insaputa, ci guidano nelle scelte.
Nel procedere nel mio percorso sportivo e di vita, ho imparato che ogni situazione va osservata da vicino, considerando sia le nostre impressioni, che il nostro istinto, e altrettanto la razionalità. Solo unificando questi aspetti e procedendo con spirito critico e costruttivo, aumentiamo le possibilità di raggiungere i risultati che auspichiamo.

Mauro Bergamasco

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