Super User

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Non avete ancora fatto grandi programmi per la fine di agosto e i primi giorni del nono mese dell’anno? Non avete voglia di dedicarvi alle solite uscite che vi hanno accompagnati anche per il resto dell’estate appena passata?
Allora questo è il momento giusto per pilotare la vostra scelta verso quella fonte inesauribile di opportunità che ci offre la nostra tanto amata città lagunare: Venezia.

Ecosia: il motore della riforestazione

La pizza margherita è più “eco-friendly” del fish&chips, della Pašticada croata e del cous cous di carne, ma meno dell’insalata nizzarda.

Degustazioni enogastronomiche, laboratori di cucina, giochi per i più piccini: a Villa dei Vescovi, Luvigliano di Torreglia, l’estate continua per tutto il mese di settembre, con un ricco calendario di appuntamenti. La villa, un gioiello del Fai incastonato tra i Colli Euganei, risale all’inizio del Cinquecento, ed è di ispirazione classica. Da alcuni anni è stata rimessa a nuovo e aperta ai visitatori, ospitando eventi per un pubblico di tutte le età. Ecco i prossimi. 

Giovedì, 29 Agosto 2019

La leadership democratica

Una delle abilità fondamentali nella gestione di un gruppo di lavoro, è la sensibilità con cui mediare gli effetti derivanti da un confronto democratico. Vi è mai capitato di lanciare la ricerca ad una soluzione finemente risolutiva che, però, nel contempo possa mettere a loro agio tutti, o la maggior parte, dei partecipanti nel contesto della discussione?
Vi sarete pur trovati ad ascoltare diversi punti di vista su un tema che necessita di una risoluzione veloce, ma che, al tempo stesso, ha bisogno di incontrare il favore di chi dovrà agire per arrivare al risultato prefissato.
Ed è andato tutto liscio?

L’ippoterapia è la tecnica medica che prevede l’utilizzo del cavallo e dell’equitazione per migliorare lo stato di salute di un essere umano, ed essa ha origini storiche antichissime, tanto che l’uso dei cavalli a scopo medico è documentato da Ippocrate nel 400 a.C. circa. La terapia con i cavalli riguarda sia la relazione tra uomo e cavallo a livello neuro-motorio, che a livello neuro-psicologico; questi magnifici animali aiutano grandi e bambini a combattere stress, tensioni e difficoltà relazionali, ed è incredibile quanto degli esseri tanto possenti riescano ad essere docili e disponibili con chi è debole e “piccolo” davanti a loro, basti pensare alle attività organizzate con cavalli e bambini affetti da disabilità di ogni tipo.

Quante volte avete sentito parlare del programma Erasmus?
Tante, tantissime. Capita infatti, con molta frequenza, di sentire due frasi divenute ormai quasi dei luoghi comuni: "Bisogna ampliare i programmi di mobilità internazionale", e: "l’Erasmus è ancora oggi difficilmente accessibile per la maggior parte degli studenti". Considerazioni inopinabili, tramutate in meri slogan. Ma a noi, in questo momento, non interessano le frasi fatte. Reputiamo molto più interessante raccontare le esperienze attraverso le emozioni di chi le ha realmente vissute, di chi ha fatto sacrifici per ampliare i propri orizzonti.

Come spesso ci è stato dimostrato, la natura non sembra avere bisogno dell’uomo, mentre è l’uomo che ha bisogno della natura.
In ogni sua sfumatura, essa si rende perno imprescindibile per l’uomo e per la sua quotidianità. La bellezza della natura sta nella sua accessibilità: la sua immensa bellezza è lì per tutti.
Nessuno può pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto. La rotta della necessità uomo-natura però, sembra essere stata leggermente deviata, o per meglio dire invertita, in una notte di quest’estate.

“Dare un bacio, imprimere un bacio; un bacio affettuoso, fraterno, tenero, appassionato, ardente; dare un bacio sulla fronte, sulla bocca; darsi, scambiarsi un bacio, un lungo bacio; gli stampò un bel bacio sulla guancia; dare, scambiarsi il bacio della buonanotte.” Così la Treccani ci descrive uno dei gesti più intimi che esistano: il bacio. 

L’uomo colpito da arresto cardiaco si accascia a terra, privo di sensi. Intorno a lui non ci sono defibrillatori, e nemmeno persone in grado di praticargli un massaggio cardiaco. Un passante chiama il Suem, ma intanto il tempo passa, e la situazione rischia di aggravarsi, forse in maniera irreparabile. Tra la folla, all’improvviso, si fa largo una persona che si china su quell’uomo e inizia le manovre di rianimazione cardiopolmonare: una, due, tre spinte sul torace, finché l’uomo non riprende conoscenza. Le sirene dell’ambulanza sono ancora lontane, e lui è già fuori pericolo. 

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