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Mente e corpo

Cupido è un’app: internet supera l’amico dell’amico

Domenica, 25 Agosto 2019

L’amore ormai si trova su Tinder: non quello di una notte, ma di una vita intera. Lo suggerisce il comune sentire, la chiacchiera con amici e conoscenti, che ormai raccontano sempre più di frequente di aver incontrato il partner grazie ad un’app. Ma lo conferma, in modo inequivocabile, anche lo studio di due sociologi della Stanford University, che hanno comparato i risultati di due sondaggi effettuati nel 2009 e nel 2017. I questionari sono stati somministrati ad un campione di oltre 3mila americani eterosessuali, mentre le coppie omosessuali sono state escluse perché legate a diverse dinamiche di dating app. 
Secondo i dati rilevati da Michael Rosenfeld e Sonia Hausen, l’anno del sorpasso è stato il 2013, quando il tradizionale “amico dell’amico” è stato superato da Tinder e similari. “Ho una persona da presentarti”, insomma, è diventata una frase sorpassata. Niente più incontri “casuali” da architettare ad arte, niente più feste dove portare la persona giusta, niente più indagini tra gli amici single del fidanzato di turno e viceversa. Ormai ci pensa la tecnologia. 

I numeri parlano chiaro: nel 2009 a conoscersi online era appena il 2% delle coppie, oggi il 39%. Gli amici che si prestano a fare da cupido sono passati dal 33% al 20, i familiari dal 15 al 7, i colleghi dal 19 all’11. Salgono, invece, i primi appuntamenti al bar o al ristorante: dal 19 al 27%, quasi uno su tre. E questo non perché il ristorante sia diventato un luogo più romantico, ma perché gran parte di queste persone non si erano mai incontrate prima, e forse sedersi a tavola aiuta a rompere più facilmente il ghiaccio. 

Le relazioni che nascono da questi incontri, dice sempre l’indagine di Rosenfeld e Hausen, non hanno nulla da invidiare a quelle sbocciate in maniera tradizionale: possono essere ugualmente stabili e durature. Internet, insomma, forse ha depotenziato le “interferenze” di amici e parenti, ma non la profondità del sentimento e la solidità dei rapporti. I due studiosi paragonano il cambiamento portato da Tinder, e simili, a quello portato dalle app per i viaggi, che hanno via via sostituito le agenzie. Innamorarsi è un po’ come affrontare un bel viaggio insieme, e organizzarlo in autonomia è anche meglio.

Silvia Quaranta

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