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Mente e corpo

Happennino, suggestioni nel corpo e nell’anima

Domenica, 29 Settembre 2019

Peglio, Mercatello sul Metauro, Borgo Pace e Sant’Angelo in Vado sono quattro comuni in provincia di Pesaro Urbino che messi assieme fanno meno di 7 mila abitanti, distanti una sessantina di chilometri dal primo casello autostradale così come dalla prima stazione ferroviaria. Le difficoltà in termini di servizi, infrastrutture e collegamenti, però, non hanno intaccato la voglia di difendere e rilanciare il patrimonio di questi borghi ai piedi degli Appennini. E così dal 6 all’8 settembre la valle del Metauro ha ospitato la seconda edizione di Happennino - Festival dell’entroterra, promosso da tre giovani professionisti della comunicazione per dimostrare che anche questo lembo d’Italia può richiamare grandi nomi dello spettacolo, e trasformarsi per qualche giorno in un laboratorio culturale che non ha nulla da invidiare ai grandi centri urbani.
Happennino ha proposto un weekend all’insegna di musica, teatro, attività all’aperto e incontri tematici, che hanno acceso i riflettori sulle potenzialità e la vivacità di questi territori periferici. L’entroterra marchigiano ha fatto da cornice allo spettacolo teatrale “Filo Filò” di Marco Paolini, a una sfida di orienteering, agli Stati Generali dell’Happennino sull’ospitalità diffusa e altre buone pratiche, al trekking con Enrico Brizzi e al concerto conclusivo de La Rappresentante di Lista, in un susseguirsi di emozioni e suggestioni a stretto contatto con la natura.
“Viviamo in un’epoca segnata dall’evoluzione tecnologica, ma nel nostro territorio il cambiamento è più lento e tutto arriva dopo - spiega Francesco Martinelli, divulgatore scientifico che ha collaborato a ideare e realizzare Happennino - Il nostro obiettivo era quello di far succedere qualcosa, e direi che ci stiamo riuscendo: l’evento funziona ed è diventato un elemento distintivo del nostro territorio, che dimostra di essere vitale e in movimento”. Secondo gli organizzatori, inoltre, la seconda edizione di Happennino “ha gettato le basi per la crescita di un festival che può davvero portare alla ribalta un territorio così poco conosciuto ma al tempo stesso pieno di bellezza, tradizione, cultura e natura”.

Alessandro Macciò

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