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Mente e corpo

Non corri veloce? colpa (forse) del tuo intestino! 

Domenica, 28 Luglio 2019

In uno studio recente, un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard ha scoperto qualcosa che potrebbe essere di grande interesse per tutti i velocisti: si tratta di particolari batteri che, osservando il microbioma intestinale degli atleti al termine di una gara di resistenza, risultano essere presenti in gran numero e che, se trapiantati nell’intestino di alcuni topi da laboratorio, ne hanno notevolmente migliorato le prestazioni atletiche.
Lo studio è stato pubblicato ufficialmente anche su Nature Magazine, e i ricercatori ritengono che alcune famiglie di microrganismi avrebbero un ruolo nello smaltimento del lattato, sostanza prodotta dal nostro organismo sotto sforzo, e che si accumula nel torrente ematico provocando l’affaticamento muscolare, tanto limitante nella corsa.
George Church, il responsabile del progetto ha accuratamente esaminato un campione di 15 atleti che hanno corso la maratona di Boston, analizzandone la flora intestinale prima e dopo lo sforzo fisico.
I numeri del batterio Veillonella sono risultati molto alti e di molto aumentati rispetto ai valori presenti prima della maratona, tanto che i ricercatori hanno deciso di impiantare tale batterio nell’intestino di alcuni topi.
Il risultato? La performance sulla ruota è migliorata del 13%, ma non è tutto, perchè c’è stata anche una riduzione dei processi infiammatori che colpiscono chi corre lunghe distanze.
Nulla però è ancora certo, dato che per ora l’esperimento ha riguardato solo i piccoli animali, e una formula magica per correre più forte non sembra ancora essere stata inventata.
Gli scienziati invitano ad essere prudenti, e specificano che non è in alcun modo dimostrato che le stesse conseguenze si potrebbero avere sugli esseri umani, magari creando delle pastiglie che permettano di correre molto veloce senza stancarsi.
Gli studi, piuttosto, potrebbero essere molto utili per studiare e creare dei nuovi integratori, sempre che tale progetto non abbia anche delle conseguenze negative per l’organismo.
Per ora quindi, aspettate ad appendere le scarpe al chiodo! Nel futuro il vostro allenamento potrebbe essere meno faticoso, ma per ora non ci resta che… correre!

Anna Zilio

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