Mente e corpo

RIDI che ti passaUna tecnica che ha 5000 anni

Domenica, 23 Giugno 2019

Apri bene le spalle, respira a fondo, e libera una fragorosa risata. Non c’è modo migliore per iniziare la giornata e affrontare la marea di cose disseminate nelle ore che ci aspettano.

Lo yoga della risata non è cosa recente, tutt’altro: nasce ben 5.000 anni fa dalla sapienza dei monaci tibetani, ed è considerato ancora oggi una pietra miliare delle tecniche orientali olistiche.

Attenzione: non ha nulla a che fare con gioco o animazioni di qualche sorta. E’ roba seria, che si impara a praticare passo dopo passo, con tenacia e, soprattutto, voglia di cambiare. Che cosa? Direte voi. Cambiare vita, cambiare il modo con cui ci relazioniamo al prossimo, trasformare il pessimismo in reattività, il tutto accedendo alle parti più profonde di sé stessi.

A raccontarci cosa ci succede con lo yoga della risata, è Mariapaola La Caria, trainer di terapia della risata, che ha intrapreso questa pratica diversi anni fa, fino a farne una passione senza freni, oltre che un ‘modus vivendi’ ormai irrinunciabile.

“E’ una disciplina che viene utilizzata dai monaci prima della meditazione – dice Mariapaola -. Respiri, apri il diaframma e ridi, inizialmente in modo non spontaneo. Quando lo fai in gruppo, e mano a mano che eserciti la pratica, la risata diventa sempre più spontanea, fino a portarti a momenti di gioia assoluta. Questa tecnica attiva degli effetti biochimici non da poco: si riduce l’ormone dello stress, il cortisolo, si attivano i neurotrasmettitori come serotonina, ossitocina, e dopamina, che intervengono positivamente sull’umore”.

Sono quelle che produciamo quando mangiamo patatine fritte o cioccolata, avete presente? Improvvisamente si attivano le papille gustative, e per un attimo torna il sereno!

“Sono le sostanze che fanno svoltare il tuo corpo e il tuo cervello – spiega Mariapaola -. La cosa fantastica di questa pratica è l’abituarti a ridere, anche quando non ci sarebbe proprio un bel niente per essere allegri. L’esercitazione fa si che tu riesca a produrre una risata anche in una condizione di grande stress o difficoltà, tanto da cambiare il tuo approccio alla situazione di fronte alla quale ti trovi”.

Il nostro cervello, dunque, e il nostro corpo, registrano gli effetti positivi di questa tecnica, tanto da essere in grado di riprodurla quando necessario.

“Anche se la risata non è vera, autentica, ma invece forzata, il tuo cervello la seleziona come positiva. Non è un’attività di animazione o di gioco, e si tratta di una pratica olistica che va a lavorare sulla parte interiore di ognuno di noi. La felicità è una scelta, e l’infelicità è una scelta. Non restate ancorati alle emozioni negative, e guardate avanti”.

Eva Franceschini

 

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